Sebbene non ci siano evidenze scientifiche sull’eventuale avvicinamento ad un lungo periodo di minimo solare, simile al noto Minimo di Maunder, la possibilità che il ciclo 25 sia ancora inferiore alla media sembra decisamente plausibile.
E’ quanto emerge dallo Space Weather Workshop tenutosi quest’anno dall’1 al 5 aprile a Boulder.
Il ciclo 24 si è distinto per un’attività evidentemente al di sotto dei cicli precedenti e sarebbe destinato ad essere il modello di riferimento del successivo.
Nonostante si siano registrate piccole, ancora inconsistenti, avvisaglie sulla nascita del nuovo ciclo solare, allo stato dei fatti il ciclo 24 porterà i suoi effetti di coda fino al termine del 2019 od anche nei primi mesi del 2020.
Il ciclo 25 potrebbe avere un avvio lento prima di attingere il massimo tra il 2023 e il 2026 con un numero di macchie intorno a 95-130, contro la media di riferimento di 140-220.
Dopo tutto una buona notizia, secondo la dottoressa Lisa Upton PhD, copresidente del panel di Boulder. Il fatto che il ciclo 25 si preveda uguale al precedente e non continui il trend di declino, vuol dire che le possibilità di un nuovo minimo solare sarebbero al momento scongiurate.
Dell’attuale ciclo in esaurimento ci resta il ricordo del picco nell’aprile del 2014, che ha contato un numero medio di 82 macchie ed ha presentato una asimmetria nel raggiungimento del picco tra l’emisfero settentrionale e l’emisfero meridionale, il cui massimo è arrivato 2 anni più tardi.