Arrivano da domani 11 settembre i primi effetti del sistema di buchi coronali che insistono attualmente sulla parte della superficie solare a noi visibile.
Prevista in prima battuta di classe G1, la tempesta che perturberà il campo magnetico terrestre toccherà livelli superiori nei giorni successivi. L’intensità massima attesa rientrerà nella classe G2 (definita come moderatamente forte).
Nella immagine in basso (l’ultima disponibile al momento della pubblicazione di questo post) le aree perimetrate in giallo mostrano i buchi coronali rilevati nella finestra dell’estremo UV a 193 angstrom.
Insieme ai buchi, è visibile la Regione Attiva AR2721, piccola e attualmente in fase di decadenza (sunspot change -4), i cui effetti saranno pressoché trascurabili, anche per l’importanza della tempesta prevista.
Non sono queste buone notizie per chi attende migliori condizioni di propagazione ionosferica per le bande HF. Buone invece per chi attende fenomeni di aurora, visibili a latitudini anche relativamente basse.
Effetti delle tempeste di classe G2 secondo la scala del NOAA
Power systems: High-latitude power systems may experience voltage alarms, long-duration storms may cause transformer damage.
Spacecraft operations: Corrective actions to orientation may be required by ground control; possible changes in drag affect orbit predictions.
Other systems: HF radio propagation can fade at higher latitudes, and aurora has been seen as low as New York and Idaho (typically 55° geomagnetic lat.).