A parte qualche minimo dettaglio, non ci sono grosse differenze tra l’attività solare descritta nel Solar & Propagation Bulletin su DxWorld di ieri e la situazione attuale. Anzi, la superficie globale delle zone perturbate è ora il 30% in meno rispetto a 24 ore fa.
In aumento, anche se di poco, il flusso solare che da 105 sfu passa a 108, come previsto. Tralasciamo invece volutamente le considerazioni sulla rappresentatività (per i nostri scopi) dell’SSN che da 46 è saltato oggi a 73 senza dare evidenti segni nelle condizioni globali di propagazione ionosferica.
Il salto dell’indice di macchie solari è stato determinato dal battesimo della regione AR1179 (già presente ieri) e dalla comparsa della AR1178, strettamente seguente alla 1176. Entrambe le regioni contano complessivamente un’area perturbata di 10 milionesimi della superficie visibile del sole e di appena 5 macchie. Rimane più attiva tra tutte l’AR1176, che da sola costituisce il 95% delle aree attive ed è sede di tutti i flare registrati durante le ultime 48 ore.
Ciò che tuttavia rappresenta la novità più interessante sono le aspettative alimentate dai rilievi provenienti dalla sonda Stereo Behind che mostra una sorta di catena di zone perturbate pronte ad apparire nei prossimi giorni. Rimando allo stesso articolo su DX World, dove ho inserito un’immagine aggiornata che illustra chiaramente tutto ciò.
Propagazione: condizioni e tendenze
Sebbene l’attività dia segni di ripresa, i livelli degli indici caratteristici restano relativamente bassi rispetto alla prima decade di Marzo. Il picco di propagazione ionosferica registrato nei giorni 7-8-9 di questo mese restano al momento il record del ciclo solare in corso. Nei prossimi giorni possiamo dunque aspettarci un sensibile aumento della MUF (massima frequenza utilizzabile) che darà maggiore vitalità alla parte alta delle HF. I 10 metri saranno man mano più movimentati e con aperture più lunghe. Maggiore stabilità nelle aperture avranno invece 15 e 20 metri con segnali robusti e stabili. Le bande basse saranno meno rumorose anche se l’approssimarsi della stagione estiva le rende interessanti in ore sempre più tarde. Attenzione ai 6 metri, possibili aperture di TEP imminenti.
Credits:
Dati Numerici: NOAA/SWPC
Immagini sole: Courtesy of SDO (NASA) and the [AIA, EVE, and/or HMI] consortium.
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Glossario:
SSN: SESC Sunspot Number by SWPC-NOAA
SF: Solar Flux a 10.7 cm (rilevato a Penticton)
AR: Active Region – Regioni Attive individuate dal SWPC-NOAA
Area: Area delle macchie in milionesimi della superficie visibile del Sole