Fox Business in edizione straordinaria sulla crisi egiziana racconta del blocco della rete internet nel paese e delle uniche comunicazioni possibili grazie alla rete dei radioamatori.
Renesys, specializzato nella sorveglianza del web, ha segnalato il collasso completo della rete egiziana a partire dal 27 gennaio scorso. Interessante il post Egypt Leaves the Internet di James Cowie, fonte del grafico seguente, che mostra lo switch-off completo.
La vulnerabilità e l’esposizione al controllo dei sistemi di comunicazione moderni non coinvolgono evidentemente i radioamatori. Una rete che riesce ancora a sfuggire a censure e collassi dei sistemi di telecomunicazioni convenzionali, dimostrando ancora notevole efficienza ed affidabilità.
Purtroppo i telegiornali Italiani non hanno mai nominato i Radioamatori ma va bhè per loro non esistiamo,si ricodano solo quando ci sono i terremoti.Qui da noi il radioamatore è visto come uno che disturba con le antenne e nessuno si rende conto che siamo utili anche per gli esperimenti in campo radio,speriamo che un giorno capiranno anche quì di quello che siamo.Ciao
Ciao Sandro. Mi rendo conto che i radioamatori hanno spesso la tendenza a sopravvalutare sé stessi ed il proprio ruolo.
La crisi in Egitto ha senz’altro segnato un’occasione di merito. Dubito per il resto. La ricerca d’avanguardia è oggi effettuata nei laboratori universitari e di grosse aziende. Anche per quanto riguarda le comunicazioni d’emergenza in situazioni improvvise: a L’Aquila (dove ero già a sei ore dal sisma per conto dell’Università e dela Prov di PZ) è arrivato prima l’esercito, i ponti di telefonia mobile e satellitare. Le colonne mobili dei volontari e i radioamatori hanno gestito l’emergenza successiva, ma molto successiva.
Per il resto, l’attività quotidiana è un po’ un gioco (permettimi la provocazione) in cui ci si diverte a parlarsi sui ripetitori, a provare l’ultimo microfono o a far collegamenti DX con l’ultima spedizione in corso. Ma anche improvvisarsi spedizionieri alla “turisti per caso” (meno male non sono tutti così) e magari poi pensare che la carta di Smith sia l’ultima marca di carta igienica. Beninteso, non è peccato giocare, lo è probabilmente non esserne consapevoli. Ti ringrazio del tuo gentile commento Sandro e a presto rileggerci!
Max